Il senso

Il Senso

L’obiettivo della Summer School “Nel giardino. Il Pianeta, i Giovani, il Futuro” è stato quello di cercare insieme, anche attraverso l’insegnamento della Laudato Si’, un modo nuovo di guardare la vita in ascolto dei giovani e delle espressioni artistiche. L’iniziativa è stata promossa dalle Monache Agostiniane di Pennabilli insieme all’amica Paola Bignardi, dalla Diocesi di San Marino Montefeltro e dall’Osservatorio Giovani Toniolo, in collaborazione con diversi partner del territorio..

Perché una scuola estiva sulla cura del creato?

Sr Claudia Maiorelli osa racconta le motivazioni che hanno dato vita alla Summer School.

La Dott.ssa Paola Bignardi spiega il senso ed il valore di una Summer School sulla custodia del creato.

Intervento di Mons. Andrea Turazzi, vescovo di San Marino-Montefeltro a commento della Summer School.


Una Summer School in Monastero


Dal saluto finale di Sr Claudia Maiorelli osa a nome della comunità Monastica Agostiniana di Pennabilli.

Per proporre e vivere la Summer School ci è voluta la fiducia straordinaria dell’amica Paola Bignardi, insieme all’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo. Il coraggio del nostro vescovo Andrea, la disponibilità dei nostri amici preti Don Marco Casadei e Don Davide Arcangeli dell’Istituto di Scienze Superiori Marvelli. Ma poi è accaduto qualcosa di ulteriore che ci fa grate: mi riferisco all’intesa, alla collaborazione fattiva, alla disponibilità cordiale del Comune di Pennabilli, la Pro Loco di Pennabilli, l’Associazione Chiocciola, la casa del nomade, l’associazione Ultimo Punto, il GAL delle Valli Marecchia e Conca. Si è creata una rete con questo nostro bellissimo e amato territorio. Lodare, pensare insieme è un atto di grandissima e straordinaria libertà. La vita monastica è tutto un cammino di liberazione per diventare libere di lodare, di cercare, di pensare in una vita vissuta in comune.

SR Claudia Maiorelli

Allenare lo sguardo


Si riporta di seguito uno stralcio dell’intervento della Dott.ssa Paola Bignardi al termine della Summer School.

Bisogna allenare il nostro sguardo a vedere il bene. Non vuol dire diventare ingenui, ma se noi non vediamo il bene non ci accorgiamo del seme che può generare un’umanità diversa. La strada del futuro è questa: allenarci a riconoscere tutto il bene che c’è. Non possiamo cercare questo nelle cronache dei giornali in cui la narrazione del negativo sembra più interessante. Con le scelte di vita personali e nel solco della tradizione dobbiamo dare un segnale alternativo. Il bene non è una luce intermittente come quella dei fuochi di artificio. Il bene di solito è discreto. Per questo bisogna allenarsi a scrutare.

In questi giorni abbiamo visto i segni della Chiesa che verrà, della Chiesa del futuro. La Chiesa oggi ha tanti problemi a mettersi in sintonia con il mondo. Grazie all’esperienza di questa comunità monastica abbiamo sperimentato che c’è una chiesa del futuro.
È una Chiesa ospitale.
È una Chiesa coraggiosa.
È una chiesa che ha il senso dell’essenziale
e accoglie la sfida di essere una chiesa
che si esprime dentro la cultura di oggi.

Paola BIGNARDI
I saluti finali della Dott.ssa Paola Bignardi – Guarda il video

Insieme!


Riflessione sulla Summer School del Vescovo della Diocesi di San Marino Montefeltro, Mons. Andrea Turazzi.

Insieme. Chi? Le sorelle della Rupe, i rappresentanti del territorio e della Chiesa di San Marino-Montefeltro… significativo già questo dato, ma lo è stato ancora di più per il coinvolgimento dei giovani. Sono stati i giovani, con la loro carica particolare e i loro sogni, a scuotere noi adulti, richiamandoci ulteriormente alla responsabilità verso l’intero creato. I giovani cristiani, ma anche tanti altri giovani, non hanno fatto fatica a sentirsi in armonia con l’Enciclica Laudato si’ di papa Francesco. Hanno dialogato con gli adulti sulla responsabilità, connettendo direttamente il rispetto per l’ambiente con il rispetto per gli altri. Si sono resi conto perfettamente che la natura non è un ammasso di materiali da sfruttare a piacere, ma un dono del Creatore da far fruttare.

«Noi abitiamo nel giardino, inteso come il creato, un bene comune, unici e diversi, nella stessa casa, sotto lo stesso cielo», così era scritto nell’invito.

Ho di fronte un’immagine bizzarra della Terra: un globo pieno di bernoccoli e cerotti. Col linguaggio del fumetto ecco la denuncia della drammatica situazione del pianeta. Che fare?

Siamo chiamati ad essere più consapevoli di quanto sta accadendo attorno a noi. Solo qualche esempio. Il ghiacciaio del Morteratsch (Svizzera) si è ritirato di svariati chilometri in pochi anni, mentre i deserti avanzano infuocati. Grandi foreste, polmoni del pianeta, vengono sventrate. La Terra, come un’astronave sospesa nello spazio, è ormai intasata di rifiuti e nell’abitacolo ci si muove a fatica. Poi ci si è messo pure il Coronavirus!

Non vogliamo sia devastata la Terra: sarebbe la fine per chi viene dopo di noi. Non vogliamo sia deturpata la sua bellezza: le albe sull’Adriatico, i tramonti nel Montefeltro… Chiediamo sia protetta ogni forma di esistenza. Che meraviglia, ad esempio, lo sbocciare di una nuova vita e il formarsi di un cucciolo d’uomo nel grembo della mamma!

Succede anche a noi, sospesi fra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande, di provare quello che scrive il poeta: «Tra questa immensità s’annega il pensier mio» (Giacomo Leopardi).

Torno con i piedi per terra. «Creato: participio passato del verbo creare». Perfino la lingua dei nostri padri afferma che solo un Dio buono e amante della vita può trarre dal nulla tutte le cose. Dio ha affidato a noi, come custodi e collaboratori, questo immenso giardino sul quale ha seminato a piene mani i germi della creazione.

Porto l’attenzione sulla creatura più fragile e nello stesso tempo responsabile e artefice del proprio destino: l’uomo. Ogni uomo può dire in verità: sono stato pensato, desiderato, creato e amato da un Dio! Non c’è nessuno che non sia degno di esistere. Nella produzione degli oggetti può accadere che un pezzo venga scartato perché non venuto bene, ma chi esce dalle mani del Creatore è un capolavoro. Sempre.

Se è così grande la stima del Creatore per noi – torna la domanda – che cosa possiamo fare? Da dove incominciare? Dopo la meditazione della Laudato si’, suggerisco tre strade: studio, contemplazione, nuovi stili di vita: cose piccole ma sostenibili.

Studiare è lasciarsi condurre nell’esplorazione e nelle conoscenze, e poi confrontare, aprirsi, acquisire abilità…

Contemplare: per alcuni la contemplazione è diventata musica, canto, poesia, video, per altri è diventata colori e forme (vedi la mostra dei giovani artisti), per tanti preghiera, come è accaduto a san Francesco d’Assisi.

Praticare nuovi stili di vita: alimentazione naturale e sana, sobrietà, custodia dell’acqua, riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata… Primi passi verso una ecologia del cuore.

Infine, un’avvertenza per questi giorni. Ci difendiamo, e giustamente, dal Covid-19, ma ci sono altri virus da neutralizzare:

  • il virus dell’individualismo, che colpisce chi è convinto che, se sta bene lui, stanno bene tutti;
  • il virus dell’egoismo, che contagia chi vuole tutto per sé, subito e ad ogni costo;
  • il virus della prepotenza, che si manifesta in chi impone i propri interessi senza curarsi delle conseguenze, fino a pensare che i poveri siano una categoria inevitabile.

Come possiamo collaborare col Creatore, se è tanto lontano da noi? Lontano? No. Non è lontano, a meno che tu non lo costringa ad allontanarsi da te.

«Ama e lo sentirai vicino. Ama ed egli verrà ad abitare in te» (Sant’Agostino).

+ Andrea Turazzi – Vescovo di San Marino-Montefeltro

Mons. Andrea Turazzi durante i lavori della Summer School

Monache Agostiniane
di Pennabilli

Contatti

Via della Rupe, 4
47864 Pennabilli RN
osa.pennabilli@gmail.com
Tel. 0541928412

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