Giovani e Pace

Giovani e Pace

LA NOSTRA ESPLORAZIONE NEL MONDO GIOVANILE

Iniziamo la nostra esplorazione fra i giovani sul tema della pace.
Ne abbiamo intervistato un centinaio.
Abbiamo dialogato con loro in ascolto delle loro parole che ci offrono un punto di vista privilegiato per leggere il nostro oggi.
Riportiamo qua il materiale raccolto, i loro pensieri, le analisi fatte insieme.


La Parola ai Giovani intervistati

Vuoi scrivere un pensiero sulla Pace?

La pace da costruire

Penso che la pace sia difficile da costruire
a causa della radice di male che tutti abbiamo dentro,
ma credo anche che dopo l’olocausto
e le grandi violenze della storia di cui tutti siamo a conoscenza
e che tutti condanniamo,
non possiamo non difendere attivamente la pace per noi
e per tutti gli uomini.
Sara, 30 anni


Il lavoro su di sé

La pace é una condizione che parte da dentro,
ed é la nostra condizione di pace o meno
che coinvolge gli altri e che influenza le relazioni
e le persone che vengono in contatto con noi.
Credo che la pace si ottenga con un lavoro su di sé,
sul senso della propria vita.
Chi non é in pace si fa dominare dalle passioni,
dalle manie di potere, dall’invidia e dall’orgoglio,
e in questo coinvolge gli altri
Matilde, 31 anni


La pace è una scelta

Sento che vivo la pace quando la scelgo.
Sento anche che scegliere la pace è difficile, implica impegno,
implica a volte rinunce, implica di stare sempre in movimento,
implica mettersi in gioco e crescere.
Sento che per me vivere la pace
significa prima di tutto cercare di accettare tutto di me stessa,
anche le parti più misere, che spingono alla violenza,
conoscerle, per capire l’altro, nel suo intimo,
nel suo essere più profondo.
Pace in questo momento della mia vita significa riconoscermi anche nell’istinto del male e decidere di non volerlo.
Pace significa scegliere quella parte di coscienza
che spinge sempre verso il bene comune,
mio e del fratello e sorella.
Chiara, 32 anni


Qual è stato il tuo primo pensiero,
quando hai saputo che era scoppiata la guerra in Ucraina?

La preoccupazione

Ho pensato a quante cose ho sempre dato per scontato e a quanto rischiamo di perdere. Ho pensato che ci siamo lamentati di una situazione di lockdown che al confronto era molto più stabile e rassicurante di quella che questa guerra sta creando e mi sono sentita impotente e spaventata pensando che siamo nelle mani delle decisioni di pochi grandi potenti interessati molto più al potere e alla ricchezza piuttosto che alla vita delle persone comuni. Mi sono sentita in colpa per tutto quello per cui sono stata ingrata nella mia vita e ho provato molta paura pensando al futuro e al fatto che adesso è molto più difficile immaginarlo serenamente.
Susanna, 21 anni


La solidarietà

Ho pensato a tutti quei poveri bambini costretti a fuggire
insieme alle loro mamme.
Ho pensato a tutti quei papà
costretti a dire addio alle loro famiglie
e costretti ad arruolarsi per difendere la loro terra
e garantire un futuro di pace.
Leila, 30 anni


L’incredulità

Non avrei mai pensato che si arrivasse a tanto. Ero convinto fosse tutto un bluff per forzare le trattative sull’energia. Non immaginavo si arrivasse ad un’invasione.
Daniele, 29 anni


I pensieri

Com’è possibile nel 2022, che si ricorra ancora alle armi,
alla violenza, per risolvere controversie e interessi tra paesi diversi…
Daniele, 25 anni


Tristezza e dolore

Ho provato un’immensa tristezza, anche perché ho un’amica russa che è rimasta devastata da questa notizia. Si vergogna della sua nazionalità. E io aspetto che l’Europa faccia qualcosa.
Federica, 27 anni


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