
LE NOSTRE ESPLORAZIONI
In questa pagina verranno pubblicate alcune nostre “esplorazioni”.
Tempo di esplorazione.
Tempo di coraggio.
Riflessione a cura di Paola Bignardi
La storia, anche quando è gloriosa, ad un certo punto si trasforma in bagaglio che rallenta il passo, in zavorra che appesantisce, in abbaglio che fa sbagliare direzione.
Questo è tempo di coraggio.
Quello dell’esplorazione di novità possibili, nella fiducia che lo Spirito è all’opera anche nel mondo e nella Chiesa di oggi; occorre non sbagliarsi nell’interpretarne l’azione, che è lieve come il vento, che “soffia dove vuole…”. È libertà, e si spinge anche per territori impervi e sconosciuti.
Gli esploratori vanno alla scoperta di luoghi sconosciuti, attratti da ciò che di misterioso e nuovo potrebbero trovarvi. Sanno di affrontare un rischio, ma osano: perché?
Qualcuno per il gusto dell’avventura; qualcuno per il fascino dell’ignoto; qualcuno perché si rende conto che la terra conosciuta non basta più, o si è fatta inospitale ed è necessario scoprire nuovi territori. Di solito ci si muove attratti da qualcosa di promettente, più potente della paura e della fatica.
Oggi c’è bisogno di persone così, che osano così, da esploratori. Si rendono conto che il territorio che abitano non offre più cibo a sufficienza o di gusto gradevole al palato di oggi, e quindi bisogna cercare altro. Ma si muovono anche perché attratti da ciò che vi è al di là.
Il Dio che è al di là spinge ad andare al di là di ciò che si è sempre fatto, delle consuetudini, delle prassi consolidate, dei pensieri già pensati. L’amarezza e la paura non sono spinte sufficienti per mettersi in movimento; per rischiare occorre il fascino dell’ignoto, l’attrazione per il nuovo che si potrà trovare al di là.
Bisogna aver sperimentato un Dio che sta al di là, capace di sorprenderci e di rivelarci orizzonti impensati, per affrontare con fiducia il rischio, nella convinzione che al di là troveremo di più di ciò di cui avvertiamo la mancanza. Bisogna credere che Dio ci sorprenderà. Ma forse possiamo farlo solo se già oggi, come persone e come Chiesa, gli permettiamo di sorprenderci.
Esploratori alla ricerca di un modo di credere che possa riempire il cuore anche delle persone di oggi; alla ricerca di un’esperienza ecclesiale giovane, viva, calda.
La nostra bussola è il Vangelo, liberato da tutti quegli elementi che nel corso del tempo gli abbiamo costruito sopra, immaginando di esaltarne la bellezza, ma più spesso soffocandola; la nostra guida è lo Spirito di cui stiamo in ascolto con l’orecchio teso, perché la sua voce è un sussurro. E forse bisognerà vagare nel deserto finché avremo dimenticato l’Egitto delle nostre sicurezze, e la fame e la sete ci costringeranno ad essere attenti a tutti i germogli, e a riconoscere in essi una vita.
Quanto durerà questa esplorazione?
Giorni, mesi, anni, tutta la vita?
Di quelli che sono partiti dall’Egitto, nessuno ha messo piede sulla Terra della promessa. Ma non ci fossero stati loro a mettersi in cammino, nemmeno i loro figli l’avrebbero raggiunta. Si parte sapendo che nel deserto si incontrerà la morte; si parte non per salvare noi, ma i nostri figli, i nostri nipoti, chi verrà dopo di noi e che non potrà vedere la terra della promessa se le madri e i padri non si saranno messi in cammino. E negli indizi di vita nuova che si incontreranno lungo la strada, dovremo stupirci del Dio che ci viene incontro in essi, resistendo alla tentazione di rifiutarli perché sono diversi da quelli che ci erano familiari.
Esco dalla metafora per dire che più vado avanti più mi convinco della necessità di un lavoro di riflessione, di condivisione, di confronti informali, per metterci in ascolto di ciò che il Signore ci sta dicendo, e che lo ascoltassimo disposti a lasciarci sorprendere e cambiare: non cambiare identità, ma cambiare modi di interpretarla e di viverla. E per dire anche che occorre osare piccole o grandi esperienze di novità nell’essere cristiani, nel generare comunità, nell’essere Chiesa, nell’interpretare la testimonianza nel mondo.
Paola Bignardi
Monache Agostiniane
di Pennabilli
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